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Home / News / Smithsonian: 3 milioni di immagini gratis, per tutti

Smithsonian: 3 milioni di immagini gratis, per tutti


L’universo delle immagini royalty free e distribuite gratuitamente in rete si arricchisce di un nuovo, e molto corposo, catalogo: quello di Smithsonian. L’istituzione statunitense ha infatti deciso di rendere disponibili oltre 3 milioni di immagini digitalizzate, provenienti dai suoi enormi archivi, affinché possano essere utilizzate liberamente. E, anzi, gli addetti ai lavori non vedono l’ora di scoprire che uso ne faranno i tanti utenti che ogni giorno animano i social network e altre comunità creative.

Tutte le immagini sono state rese disponibili in licenza CC0 (Public Domain), ovvero la più estesa e comoda da utilizzare all’interno dell’universo dei Creative Commons. Queste foto possono infatti essere liberamente scaricate, modificate e ricaricate altrove, senza nemmeno la necessità di riportare i credits – operazione, quest’ultima, comunque gradita.

Il catalogo si compone, così come già accennato, di circa 3 milioni di immagini provenienti dagli archivi di 19 musei Smithsonian, a cui si aggiungono centri di ricerca, album del National Zoo e molto altro ancora. Gli argomenti sono i più vari: da animali ormai estinti alle navicelle spaziali, passando per i momenti più salienti della storia del ‘900, si tratta di un tesoro visivo e culturale di inestimabile valore.

Un cambio di rotta importante da parte di Smithsonian, considerando come fino a oggi queste immagini venissero fornite unicamente a scopo personale o educational, con delle precise limitazioni sulla modifica e la ripubblicazione. Non tutti sembrano però d’accordo con la scelta dell’istituzione, così come spiega Jessa Lingel – docente di comunicazione dell’Università della Pennsylvania – in un intervento per USA Today:

Quando si rendono delle immagini di pubblico dominio si perde il controllo su quel che accadrà a questi scatti.

L’esperta teme che i file digitalizzati possano essere utilizzati per la propaganda politica o la disinformazione. Ma sulla questione sono intervenuti i portavoce proprio di Smithsonian, così come spiega Effie Kapsalis, a capo di questo progetto di digitalizzane:

Malintenzionati manipoleranno questi contenuti con o senza il consenso di Smithsonian. Renderli disponibili permetterà alla maggior parte delle persone di creare cose molto buone, grazie a queste preziose risorse. […] Ora che il pubblico ha accesso a oltre 173 anni di dati, sarà affascinante vedere che tipo di ricerca si verrà spontaneamente a creare.



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