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Home / News / Google: basta AMP, largo ai Core Web Vitals

Google: basta AMP, largo ai Core Web Vitals


Google ha deciso che l’adozione delle pagine AMP (Accelerated Mobile Pages) non si tradurrà automaticamente in un fattore in grado di favorire la visualizzazione delle news tra i contenuti d’attualità in evidenza (Top News carousel). Tale notizia è stata accolta con favore da tutti coloro che hanno criticato questa tecnologia che accentra buona parte del Web nelle mani di Mountain View, per contro si sarebbe fatto più rilevante il ruolo dei Core Web Vitals che sono dei “segnali di qualità” per i siti Web anch’essi concepiti da Big G.

Pagine AMP Vs. Core Web Vitals

Le pagine AMP sono state introdotte con lo scopo di velocizzare la navigazione sui dispositivi mobile come gli smartphone e diminuire il consumo di dati. Attraverso di esse Google è in grado di mettere a disposizione degli utenti delle copie delle pagine originali prelevandole direttamente dalla propria cache. Nonostante alcuni vantaggi in termini di performance, e inizialmente anche di posizionamento, AMP aveva suscitato da subito delle perplessità per via del fatto di centralizzare un ecosistema nativamente pensato per essere decentralizzato come quello di Internet.

Per quanto riguarda i Core Web Vitals, essi possono essere descritti come dei parametri, o per meglio dire delle metriche, con cui misurare l’efficacia delle pagine Web dal punto di vista della User Experience. Nello specifico Mountain View propone tre parametri core: LCP (Largest Contentful Paint), FID (First Input Delay) e CLS (Cumlative Layout Shift) che fanno riferimento rispettivamente alla velocità di caricamento delle pagine, al loro livello di interattività e alla stabilità del layout.

AMP, non è un addio

Nonostante la maggiore importanza attribuita ai Core Web Vitals è comunque bene sottolineare che AMP non è una soluzione destinata a scomparire, nel corso degli ultimi anni gli sviluppatori hanno prodotto milioni di pagine AMP e gli investimenti effettuati non andranno perduti molto facilmente. Da questo punto di vista Google avrebbe già ottenuto la sua vittoria perché tutte le più importanti piattaforme di news a livello mondiale avrebbero già optato per l’adozione di AMP.

A ciò si aggiunga che i link relativi alle pagine AMP sono utilizzati in modo molto diffuso, oltre che nel motore di ricerca, anche su altri servizi del network di Big G, basti pensare a Google Immagini e ai miliardi di messaggi GMail che ormai li contengono. Può darsi che nel prossimo futuro AMP sia destinata ad attraversare un graduale periodo di declino ma ad oggi per diversi siti Web rinunciarvi potrebbe risultare più impegnativo e costoso di quanto non sarebbe continuare ad utilizzarla.

E’ poi opportuno segnalare che l’avvicendamento tra AMP e Core Web Vitals non dovrebbe essere considerato un passo avanti verso l’Open Web, questo perché con esso Google sembrerebbe affermare ancora una volta di non fidarsi dell’operato degli sviluppatori, evidentemente considerati poco abili nel rendere le propria pagine performanti, e di voler imporre la propria visione riguardo a cosa significa veramente l’ottimizzazione finalizzata alla delle User Experience.

Fonte: Search Engine Land



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