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Home / News / Google: un’alternativa ai cookie con FLoC

Google: un’alternativa ai cookie con FLoC


Come annunciato nelle scorse ore, gli sviluppatori di Mountain View sarebbero al lavoro per lo sviluppo di una nuova tecnologia per il targeting finalizzato all’advertising in grado di sostituire i tradizionali cookie. Le ultime sperimentazioni effettuate avrebbero permesso di conseguire dei risultati che, per ora, sembrerebbero incoraggianti.

L’intenzione di eliminare gradualmente l’utilizzo dei cookie non risulta chiaro soltanto da parte di Google. Anche Apple con Safari e Mozilla con Firefox stanno introducendo modifiche sempre più rilevanti a carico delle proprie policy sulla privacy e i cookie, che soprattutto quando di terze parti hanno sostanzialmente lo scopo di collezionare dati degli utenti da elaborare o commercializzare, sembrerebbero essere sempre meno adeguati alle nuove politiche dei browser vendor.

FLoC: cos’è e come funziona

A livello tecnico l’alternativa ai cookie dovrebbe essere garantita attraverso una nuova API (Application Programming Interface) che prende il nome di FLoC (Federated Learning of Cohorts). Attualmente tale interfaccia è stata implementata come estensione all’interno di Google Chrome.

FLoC basa il suo funzionamento su appositi algoritmi di Machine Learning che hanno il compito di analizzare i dati messi a disposizione dagli utenti con lo scopo di definire dei gruppi omogenei, formati da centinaia di migliaia di utilizzatori, che hanno come fattore aggregante i siti Web visitati.

A differenza di quanto accade con i cookie, con FLoC le informazioni raccolte localmente dal browser non verrebbero mai messe in condivisione, questo renderebbe molto complessa l’identificazione dei singoli utenti. Al contrario, per i propri annunci l’industria pubblicitaria dovrebbe poter accedere soltanto ai dataset riguardanti i gruppi generati in fase di elaborazione.

FLoC vs. cookie: chi performa meglio?

Secondo quanto dichiarato da Big G in seguito ai test più recenti, FLoC potrebbe essere in grado di generare fino al 95% delle conversioni per dollaro investito in pubblicità rispetto ai cookie.

Al netto di una perdita del 5% in termini di efficacia del targeting il vantaggio per gli inserzionisti potrebbe essere comunque notevole, soprattutto in considerazione del fatto che per evitare eventuali abusi (anche involontari) molte aziende stanno ritagliando il proprio advertising attraverso dati raccolti tramite CRM (Customer Relationship Management), si tratta però di un approccio ideale soltanto per le realtà particolarmente strutturate che dispongono di grandi quantità di informazioni, mentre FLoC potrebbe rivelarsi ideale anche per le imprese di piccole e medie dimensioni.

Se i cookie dovessero essere effettivamente rimpiazzati molto probabilmente ciò non avverrà nel breve periodo, ad oggi il mercato mondiale dell’advertising online può vantare infatti un giro d’affari pari a circa 330 miliardi di dollari e gran parte di questa somma viene generata proprio dai cookie che, come strumento per il tracciamento, sono in uso ormai da decenni.



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